martedì 26 maggio 2009

Il corpo delle donne, il cervello dei maschi (televisivi)

Il blog Il corpo delle donne ha riproposto con forza la questione dello sfruttamento mediatico delle donne, anche grazie alle qualità del bel documentario da esso realizzato. Da un punto di vista morale sono più che d’accordo con le tematiche e le denunce che porta avanti Lorella Zanardo. Da un punto di vista sociologico e di analisi delle idee molto meno. E mi spiego.

Il corpo della donna rappresentato nella televisione italiana, specialmente quella berlusconiana, assume più che altro i connotati di un simulacro (approfondisci qui), nell’accezione di Jean Baudrillard. Lo spettatore maschio, l’essere di sesso maschile che guarda quel corpo, che desidera toccare quelle chiappe o quei seni, che rimane sintonizzato su quel canale in preda a una eccitazione inane e sterile, è un maschio regredito allo stato pre adolescenziale. Egli è l’imberbe che si diverte a ripetere le prime parole sconce che ha conosciuto, quello che si bea di intravedere i vicini mentre fanno l’amore con la finestra aperta, di spiare la sorella grande dal buco della serratura mentre si cambia, è lo sguardo che prova a inoltrarsi oltre i confini della gonna senza però saper dialogare con la persona che la indossa.

Questi maschi sono vittime della seduzione di corpi irrangiungibili, troppo perfetti per non vivere poi una qualche delusione l'avvicinarsi a un corpo reale. Una seduzione gestita dagli addetti ai palinsesti e dagli autori dei programmi, non dalle donne stesse come strumento di legittimo potere. Per questo il corpo della donna in tv, anche quando è pressoché nudo, non viene utilizzato per rimandare a un piacere carnale, il quale, anche nelle sue forme più epidermiche, richiede all’uomo un minimo di sforzo di relazione con la donna. Peggio, il corpo delle donne viene usato per creare una eccitazione sterile, funzionale solo a paralizzare le capacità di scelta (di cambio canale) del telespettatore.

Intendiamoci, si tratta di una deprivazione delle qualità del corpo femminile ancora più grave, speculare alla deprivazione relazionale e sensoriale che innesta nel maschio.

Non vedo pertanto la donna sottomessa soltanto alle tradizionali logiche reificanti del dominio maschile. Peggio: la reificazione del corpo femminile è funzionale al controllo, all’assoggettamento di una fetta significativa di maschi telespettatori, ovvero di cittadini, ovvero di elettori.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

J'adore Jean Baudrillard, e Roland Barthes. La loro era purezza intellettuale, che probabilmente non appartiene alla gran parte delle persone. Purtroppo.
Occorre pazienza e una presa di coscienza da parte di tutti.
Impegnamoci perchè ciò avvenga.
Tutti insieme.
Grazie Biagio.

Anonimo ha detto...

molto intiresno, grazie

Anonimo ha detto...

imparato molto

Anonimo ha detto...

I want not acquiesce in on it. I assume nice post. Expressly the title attracted me to review the unscathed story.