martedì 4 marzo 2008

Non cambiate Governo. Cambiate Paese.


Il manifesto mi sembra meno una boutade che un invito realistico, soprattutto ai giovani.
Non andrò a votare alle prossime elezioni per non legittimare con il mio voto una classe dirigente di sinistra assolutamente inadeguata. Mentre il Partito Democratico candida insulse parioline di buone relazioni che dovrebbero rappresentare i tanti giovani che fanno tutti i giorni una fatica frustrante a trovare una propria strada, la Sinistra Arcobaleno è oggi composta solo da persone di apparato che hanno trovato nei vari partiti, in particolare in Rifondazione, un rifugio e uno stipendio che nessun altro riconoscerebbe alla loro incapacità, quasi esistenziale. Gente che mai hanno vissuto le fatiche del vivere che attraversa oggi l'Italia, ragazzotti che sono arrivati in Parlamento o in Direzione nazionale grazie ai pomeriggi passati a bighellonare nelle varie Federazioni, un leader nazionale che lancia slogan sociali in televisione per poi passare le serate nei salotti più reazionari di Roma: no, questi non possono meritare il voto di chi crede nell'uguaglianza della dignità e delle opportunità per le persone.
Questa presunta Sinistra merita di crollare, questi presunti dirigenti meritano di vedersi ridurre fortemente il contributo pubblico ai loro partiti che consente loro di parassitare con i loro accoliti sulle attese dei tanti che si trovano nella parte infera della società italiana.
Vi sono momenti nella storia in cui una sconfitta può essere l'unico modo per togliere di mezzo una classe dirigente inadeguata ed essa stessa artefice della sconfitta.
Non per rinunciare ma per ricominciare.

6 commenti:

ilsantobevitore ha detto...

Hai ragione. Meglio lasciare che il paese sia riconquistato da una destra pasticciona e familista, che fa politica per far quadrare i propri conti, e conservare almeno il diritto di essere contro, piuttosto che consegnarlo a questo sedicente centro sinistra, che farebbe esattamente le stesse cose, e avere in più la frustrazione di averceli mandati. Perchè dovrei fidarmi di uno che "corre da solo" ma si tiene Bassolino, e non perchè adesso è inquisito, ma per tutto quel che è successo negli anni e mesi precedenti?
Perchè dovrei votare per un partito/prodotto che attua i correttivi in corso d'opera come una revisione del marketing mix, c'è troppa Binetti e Carra, mettiamo un pò di Bonino e vediamo come reagisce il mercato, poi spolveriamo il tutto con un pò di Di Pietro, così disinneschiamo l'effetto indulto? E, visto che condivido la necessità di una punizione severa per questa sinistra sinistra, perchè dovrei votare, e basta?

Anonimo ha detto...

Caro Biagio,
un commento al tuo post è difficile.. hai descritto i sentimenti di tutti noi. E' come quando si è di fronte ad una verità talmente lampante da farti lasciare senza parole..
Michele Cinque
www.positanonews.it

Nadif ha detto...

Sottoscrivo in pieno quel che scrivi. Io, da italiano all'estero, posso solo dire che di voglia di rimetter piede in Italia ne ho sempre meno.
N.
http://eiacuelezioniprecoci.blogspot.com/

Anonimo ha detto...

Una volta la pensavo come te, e ti confesso che neppure oggi mi ci trovo bene ma la mia coscienza mi dice di andare a votare. Non mi dice chi andare a votare ma di andarci perchè nel mondo c'è gente che non lo può fare, perchè nel mondo c'è gente che continua a morire di fame.
Quindi chiunque tu voti o non voti a votare credo che dovresti andarci,anche solo per scrivere nella scheda quello che pensi.
Se non ci vai ti renedrai responsabile e accondiscendente di qualsiasi cosa chiunque farà rappresentandoti.
L'unica strada alternativa è espatriare, e credimi, secondo me non è una cattiva idea, ma bisognava farlo 15 anni fa....
ciao

Biagio Carrano ha detto...

Per iosononessuno:
Grazie per il post. Resto convinto che in questa fase l'unico messaggio politico che la gente comune può indirizzare alla casta è l'astensione attiva. Con le liste bloccate e gli eletti già decisi dalle segreterie non rimane altro spazio di confronto. Non si chiede nemmeno più un voto, ma l'adesione fideistica a un leader e a una retorica che prova a giustificare l'inadeguatezza di queste classi dirigenti rispetto alle difficoltà che attraversa il Paese.
Ripeto: non per rinunciare, ma per ricostruire.

Anonimo ha detto...

io annullerò la scheda con un bel "ma andate a cacare!" ma andrò a votare per le ragioni che ha già scritto iononsononessuno.
augh