domenica 17 febbraio 2008

Biocapitalismo

Il biocapitalismo può essere definito come la messa a valore della materia biologica e del vissuto psichico degli individui.
Mentre il pensiero critico ha studiato come il capitale morto "vampirizza" il lavoro vivo, il quale comunque accettava questo scambio solo all'interno delle otto ore di lavoro contrattualizzate del modello fordista, non si è colta la trasformazione avvenuta nell'ultimo ventennio quando il capitalismo ha oltrepassato l'ultima frontiera, quella del corpo dell'essere umano.
Il biocapitalismo oltrepassa l'idea dello sfruttamento del lavoratore salariato o precario per spingersi verso l'uso dell'essere umano come identità da manipolare a pagamento (chirurgia estetica), come vettore di mode monetizzabili (il fruitore di media e costrutti simbolici), come materia biologica da brevettare (ingegneria genetica), come vissuto da "riempire" e a cui trasferire senso (l'entertainment e l'industria culturale).
Il biocapitalismo ha scoperto che il valore risiede nelle identità, nei significati, nelle esperienze degli individui e nel loro desiderio di acquisire sempre nuove identità, nuovi significati, nuove esperienze. Grazie al fatto che oggi la materia biologica e il vissuto psichico sono brevettabili e manipolabili, essi diventano le vere fonti del valore.
L'esigenza del biocapitalismo diventa quella di trovare sempre nuovi modelli di utilizzo delle nuovi fonti di valore e di costruire un ambiente che alimenti costantemente il desiderio di identità, significati ed esperienze.
Il biocapitalismo non punta a contrattare un costo di acquisto o un prezzo finale, ma a persuadere verso l'accettazione di un modello di vita.

4 commenti:

tvina ha detto...

Di getto...
Ke dire….
in qualche film post o pre Matrix, con un’impostazione un po’ più spirituale, vedrei l’essere umano come serbatoio di energie psichiche di sofferenza …e l’impostazione economica attuale come strumento per spremere queste energie e farle vaporizzare nell’ambiente per inquinarci bene tutti,
se mi uscisse un rigurgito improvviso cattolico immaginerei un gigantesco aspirapolvere agganciato alla nostra atmosfera nelle mani del famoso Lucifero
se mi uscisse una vena ironica lo vedrei con un grembiulino da casalinga
se mi uscissero invece i ricordi delle fondamenta culturali degli anni 80 immaginerei che lì sopra sono parcheggiate già le navi dei Visitors con tubi di aspirazione già inseriti e alcuni di loro opportunamente mascherati già posizionati tra noi a tenere le fila x mantenere il sistema…
Come sai sono una donna d’immagini….
Ma tornando all’approccio spirituale, ad esempio nella versione del concetto di Karma, bisogna accettare il fatto che è il nostro bisogno evolutivo come comunità di esseri umani, non solo come individui che ci pone nelle condizioni di creare la realtà che ci circonda: è una qualche sorta di nostra necessità di apprendimento che Ci ha portato a costruire questo sistema così com’è ora.
Posto che si impara partendo da un ignoranza o un errore mi sento di affermare che attualmente le conseguenze di questo errore culturale generalizzato sono evidenti e più che mature.
A quali esigenze psicologiche più o meno malate risponde il sistema economico capitalista attuale?
Non so se il passaggio vi è chiaro.
Karma individuale: accumulo di azioni con radici in esigenze psicologiche malate –quindi sofferenza-cosa devo imparare dall’errore?-nuovo comportamento sano.
Karma collettivo: creazione di struttura da parti di mooolti individui che riproduce l’esigenza malata e la sofferenza……
Un esigenza psichica diffusissima che mi viene ora da nominare(non l’unica ma quella sicuramente più evidente, voi potete aggiungerne altre) è l’esigenza di controllo dell’ambiente in cui viviamo, strettamente legata a quella del potere e del riconoscimento della posizione di potere sugli altri.
Io mi sento di essere qualcuno se possiedo tante cose (più degli altri possibilmente) se sono in grado di avere altri esseri umani ai miei ordini (vuol dire che valgo più di loro…vuol dire che valgo qualcosa!!!) e deve essere chiaro per tutti ma soprattutto a me, e spesso a me non basta mai…
Nel macro come nel micro.
C’è un libro rivelatore sui meccanismi psicologici nelle relazioni per acquisire potere si intitola “Le vostre zone erronee” di Dyer, è un libro che ti cambia la percezione della realtà che ti circonda, l’ho letto piuttosto da giovane.
Voi già sapete che ogni essere umano oltre che da carne organizzata in organi e sistemi vari (nervoso, scheletrico, sanguinio etc come da approccio tradizionale medico occidentale) è un sistema energetico organizzato in (secondo la medicina cinese di approccio profondamente scientifico empirico tanto da stupire quanto può essere organizzato scientificamente il sapere sull “IMMATERIALE” energia di cui siamo fatti) meridiani : canali che trasportano energie come vene e arterie trasportano sangue.
Ebbene, in ogni conversazione c’e’ uno scambio a livello energetico tra le persone coinvolte.
Se l’attitudine è collaborativa c’e’ uno scambio tra pari per cui le energie si mischiano e ci si nutre reciprocamente, io ispiro te, tu ispiri me, io ti accolgo, ti ascolto, tu mi accogli, mi ascolti…l’energia complessiva si accresce in un paradosso matematico…
1+12 nascono idee geniali che da soli non avreste mai avuto, si crea qualcosa oltre alle due individualità connesse.
Se invece io sono povero di energie mie, ho fame di energia, sono stressato, frustrato, debole in me stesso, in una conversazione cerco di avere più energia possibile da mio interlocutore, cerco di avere RAGIONE!
L’energia và dove fluisce l’attenzione!!!!
Se ho una persona in posizione inferiore che deve dirmi sì, non può sostenemi alla pari posso fare di tutto per spremerlo, se lo faccio incazzare mi faccio una scorpacciata energetica……
che naturalmente dura poco….
Non so se mi seguite ci vorrebbero altre parole per approfondire , ma ritengo che se siete arrivati fin qui già qualche spunto di riflessione che non vi aspettavate probabilm l’avete avuto…
Chiedete e vi sarà dato…
Ciao
Auzi , la Tvina…eu

tvina ha detto...

Di getto...
Ke dire….
in qualche film post o pre Matrix, con un’impostazione un po’ più spirituale, vedrei l’essere umano come serbatoio di energie psichiche di sofferenza …e l’impostazione economica attuale come strumento per spremere queste energie e farle vaporizzare nell’ambiente per inquinarci bene tutti,
se mi uscisse un rigurgito improvviso cattolico immaginerei un gigantesco aspirapolvere agganciato alla nostra atmosfera nelle mani del famoso Lucifero
se mi uscisse una vena ironica lo vedrei con un grembiulino da casalinga
se mi uscissero invece i ricordi delle fondamenta culturali degli anni 80 immaginerei che lì sopra sono parcheggiate già le navi dei Visitors con tubi di aspirazione già inseriti e alcuni di loro opportunamente mascherati già posizionati tra noi a tenere le fila x mantenere il sistema…
Come sai sono una donna d’immagini….
Ma tornando all’approccio spirituale, ad esempio nella versione del concetto di Karma, bisogna accettare il fatto che è il nostro bisogno evolutivo come comunità di esseri umani, non solo come individui che ci pone nelle condizioni di creare la realtà che ci circonda: è una qualche sorta di nostra necessità di apprendimento che Ci ha portato a costruire questo sistema così com’è ora.
Posto che si impara partendo da un ignoranza o un errore mi sento di affermare che attualmente le conseguenze di questo errore culturale generalizzato sono evidenti e più che mature.
A quali esigenze psicologiche più o meno malate risponde il sistema economico capitalista attuale?
Non so se il passaggio vi è chiaro.
Karma individuale: accumulo di azioni con radici in esigenze psicologiche malate –quindi sofferenza-cosa devo imparare dall’errore?-nuovo comportamento sano.
Karma collettivo: creazione di struttura da parti di mooolti individui che riproduce l’esigenza malata e la sofferenza……
Un esigenza psichica diffusissima che mi viene ora da nominare(non l’unica ma quella sicuramente più evidente, voi potete aggiungerne altre) è l’esigenza di controllo dell’ambiente in cui viviamo, strettamente legata a quella del potere e del riconoscimento della posizione di potere sugli altri.
Io mi sento di essere qualcuno se possiedo tante cose (più degli altri possibilmente) se sono in grado di avere altri esseri umani ai miei ordini (vuol dire che valgo più di loro…vuol dire che valgo qualcosa!!!) e deve essere chiaro per tutti ma soprattutto a me, e spesso a me non basta mai…
Nel macro come nel micro.
C’è un libro rivelatore sui meccanismi psicologici nelle relazioni per acquisire potere si intitola “Le vostre zone erronee” di Dyer, è un libro che ti cambia la percezione della realtà che ti circonda, l’ho letto piuttosto da giovane.
Voi già sapete che ogni essere umano oltre che da carne organizzata in organi e sistemi vari (nervoso, scheletrico, sanguinio etc come da approccio tradizionale medico occidentale) è un sistema energetico organizzato in (secondo la medicina cinese di approccio profondamente scientifico empirico tanto da stupire quanto può essere organizzato scientificamente il sapere sull “IMMATERIALE” energia di cui siamo fatti) meridiani : canali che trasportano energie come vene e arterie trasportano sangue.
Ebbene, in ogni conversazione c’e’ uno scambio a livello energetico tra le persone coinvolte.
Se l’attitudine è collaborativa c’e’ uno scambio tra pari per cui le energie si mischiano e ci si nutre reciprocamente, io ispiro te, tu ispiri me, io ti accolgo, ti ascolto, tu mi accogli, mi ascolti…l’energia complessiva si accresce in un paradosso matematico…
1+12 nascono idee geniali che da soli non avreste mai avuto, si crea qualcosa oltre alle due individualità connesse.
Se invece io sono povero di energie mie, ho fame di energia, sono stressato, frustrato, debole in me stesso, in una conversazione cerco di avere più energia possibile da mio interlocutore, cerco di avere RAGIONE!
L’energia và dove fluisce l’attenzione!!!!
Se ho una persona in posizione inferiore che deve dirmi sì, non può sostenemi alla pari posso fare di tutto per spremerlo, se lo faccio incazzare mi faccio una scorpacciata energetica……
che naturalmente dura poco….
Non so se mi seguite ci vorrebbero altre parole per approfondire , ma ritengo che se siete arrivati fin qui già qualche spunto di riflessione che non vi aspettavate probabilm l’avete avuto…
Chiedete e vi sarà dato…
Ciao
Auzi , la Tvina…eu

Unknown ha detto...

caro biagio
non mi avventuro sui temi proposti da cinzia (mi piacerebbe ma avrei bisogno di un lavacro per lasciar traspirare ciò che ho dentro e che la giornata mi impedisce di tirar fuori...). Ho solo l'impressione, a volte e parlo per me..., che quando la partita volge al termine sul 3-0... ci si rivolge o alle colpe dell'arbitro o alla "profonda verità che il problema è un altro...".
Credo che usciamo sconfitti, da questo tornante della storia, perché non abbiamo continuato a comprendere cosa stava accadendo dentro e intorno a noi. mettiamola così: se il problema è quello della produzione che è entrata nella vita (la nostra e la sta modificando senza aspettare i visitors...) quali cose sono cambiate per chi voleva costruire una società della consapevolezza, della condivisione, dell'uguaglianza nella differenza di ogni individuo in grado di avere il diritto/potere di realizzare ciò che aveva dentro il cuore?
Non so, in questi giorni sto leggendo un libro sulle acquisizioni scientifiche interno alla plasticità del cervello... ne sapevo poco, ma i risultati sono impressionanti. siamo in presenza dell'avvento di una nuova specie umana o post-umana, come dice qualcuno. Ci sono tutti i segnali, i presupposti, le condizioni, i "fatti" come direbbe Wittengstein, lì spiattellati davanti ai nostri occhi. Ma noi non vogliamo vedere: è troppo orribile per crederci (credo che questa dell'Horror sia una categoria da cominciare ad usare anche in politica...).
Il termine biopolitica (che dovrebbe essere la critica del biocapitalismo...) dovrebbe partire dal fatto che il tema non è semplicemente la capacità del capitalismo di occupare la vita, di metterla in produzione. quella è la schiuma del processo. E' il fatto che la dinamica è mutata. Come ho scritto un po' di tempo fa si passa dalla meccanica alla termodinamica, dall'equilibrio al disequilibrio, dalla staticità delle trincee alla mobilità dell'aereonautica....
insomma il mondo sta cambiando e noi non capiamo come e dove va...

Sergio

tvina ha detto...

http://www.youtube.com/watch?v=IAilnzrwKs4


forse la musica ....e la psicologia sono gli unici linguaggi comprensibili a ogni cultura....forse