domenica 19 giugno 2011

Mentalità Cip (anteprima)

Mentalità Cip. Cip come traslitterazione in italiano di chip e di cheap e traduzione del verso degli uccellini (in inglese tweet). Ovvero una mentalità che si basa sulle sintesi che si trovano sul web, che esalta la rapidità ma tralascia i tempi lunghi della riflessione e dell'analisi delle complessità di ogni tematica, che crede messianicamente nel potere delle nuove tecnologie della comunicazione, che spesso si ferma alle idee a buon mercato che si trovano sul web da approvare con un like e via senza pensarci troppo.
Un tema su cui mi tratterrò più diffusamente in un prossimo post.
Coloro che vivono in questa dimensione hanno trovato in Italia il loro profeta in Riccardo Luna, l'ex direttore di Wired. Oggi Luna ha scritto un testo di tipica cultura cip su Il Post ma il commento di Fennix ha colto davvero nel segno. Lo riporto quasi integralmente dato che rappresenta un'ottima messa in discussione di un certo tipo di approccio che rischia di banalizzare anche quel poco di cultura digitale autoctona italiana:
"Ma, Riccardo, hai forse diviso le acque del Mar Rosso? Hai portato un miliardo di indiani all’indipendenza, come Gandhi? Senza cattiveria, ci vorrebbe un po’ di misura… Mi piace la tua sfida al cinismo, così tipico dei giornalisti, però esageri. E nella tua esagerazione noto un tratto ahimè comune e molto stucchevole che ricorre in rete: chi ha a che fare con Internet si sente troppo spesso un eroico pioniere, un coraggioso avanguardista, un esemplare unico di essere umano più buono, democratico e, ci mancherebbe, innovatore. Amici, siamo sicuramente più cool e moderni del curatore del catalogo Bollaffi, però non siamo Barack Obama e neanche Al Gore, che pretendeva di avere inventato “le autostrade dell’informazione” già vent’anni fa. Sù, un giornale ha cambiato direttore. Succede"

2 commenti:

Simone ha detto...

IO tra I CIp distinguerei tra i convinti e i bandwagoners. In questo periodo, dopo la vittoria del referendum si sono aggiunti mille commentatori ed editorialisti a vaneggiare sulla rete di sinistra di giovani con suggestioni sessantottine. Molti di questi a giorni alterni fanno allarmismo sulla privacy e sui pericoli dei Social Network, che sono un covo di maniaci sessuali a cui non devi mai e poi mai dare i tuoi dati, se non ti stuprano direttamente dal pc.
A proposito di questo tipo di CIP, ecco che salta sul carro Goffredo Fofi
http://www.unita.it/commenti/goffredofofi/se-tra-i-giovani-br-torna-la-voglia-di-inventare-1.305585

salvatore pipero ha detto...

Più che esagerazioni in queste poche righe trovo delle intelligenti provocazioni. In quanto tali mi prometto di metterle in discussione per meglio capirle e farle anche mie se del caso. Interessante l’accenno “sulle sintesi che si trovano sul web, che esalta la rapidità ma tralascia i tempi lunghi della riflessione e dell'analisi delle complessità di ogni tematica”. Discutibile in prima lettura “le idee a buon mercato”.