venerdì 24 aprile 2009
La sua figura
Degli altri conosciamo quasi sempre gli aspetti più facili e banali, vuoi per superficialità, supponenza o piacere di sminuire il prossimo.
Riteniamo strani, incoerenti o matti coloro che si allontanano dallo stereotipo che ci siamo costruiti di essi: non riconoscendoli più per quello che li credevamo, non riconosciamo loro una identità.
Chi conoscerà davvero se stesso, non verrà riconosciuto dal mondo.
Giuni Russo è ricordata dai più per alcuni motivetti estivi di successo. In realtà è stata una delle più grandi cantanti italiane del secondo Novecento.Ha pagato un prezzo durissimo in termini di carriera al suo desiderio di ricerca musicale e interiore, che l'ha portata studiare e dedicare la sua musica a figure mistiche come Giovanni della Croce ed Edith Stein.
"La sua figura" mette in musica una poesia del santo spagnolo, di cui di seguito si può leggere un testo di grande intensità:
"Per giungere a gustare il tutto, non cercare il gusto in niente.
Per giungere al possesso del tutto, non voler possedere niente.
Per giungere ad essere tutto, non voler essere niente.
Per giungere alla conoscenza del tutto, non cercare di sapere qualche cosa in niente.
Per venire a ciò che ora non godi, devi passare per dove non godi.
Per giungere a ciò che non sai, devi passare per dove non sai.
Per giungere al possesso di ciò che non hai, devi passare per dove ora niente hai.
Per giungere a ciò che non sei, devi passare per dove ora non sei."
(Giovanni della Croce)
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2 commenti:
Concordo pienamente: Giuni Russo è stata ben più di "quella di Un'estate al mare". Ricordarla solo per le canzonette sarebbe un enorme, imperdonabile torto (l'ennesimo, peraltro) ad una delle più grandi voci della musica italiana.
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