lunedì 7 aprile 2008

Luca Luciani, un manager adatto all'Italia



Poi, in tempo di elezioni, ce la prendiamo con i politici... Prima o poi capiremo che la crisi del nostro paese dipende non solo dalla politica ma dalle classi dirigenti nel loro complesso.
Un manager che prende oltre 800 mila euro all'anno, da cui dipendono i destini di lavoratori, risparmiatori, fornitori, collaboratori, ha avuto solo la sfortuna di essere ripreso dalle telecamere mentre mette in mostra la sua incultura. Quanti altri dirigenti, in quante altre aziende e in quanti altri settori, sono altrettanto incolti e incapaci in questo paese in cui gli unici meriti sono le appartenenze e le fedeltà incondizionate a capi mediocri, che scelgono collaboratori e vice ancora più mediocri?
Non mi piacciono i capri espiatori. Se il paese è in declino da quindici anni non è colpa solo dei politici, se Telecom è oramai un'azienda senza prospettive non è solo colpa di Luciani, se le Università di presunta eccellenza come la Luiss producono questi personaggi non è colpa solo di chi le dirige e di chi vi insegna.
Ma nessuno in questa campagna elettorale si pone il problema di come affrontare una crisi di cui l'aspetto economico è una conseguenza drammatica ma non l'elemento più rilevante.
Quando parlo delle reciproche difficoltà nazionali con i miei amici dell'Europa orientale paragono i loro paesi ad adolescenti con un grande potenziale che proprio per questo faticano a trovare una loro stabilità e l'Italia a un cinquantenne in crisi di identità e senza prospettive.
Di solito molti cinquantenni in queste condizioni si suicidano.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Probabilmente suicidarsi è l'unico modo per sperare di risuscitare.

Anonimo ha detto...

Non è che i politici, in media, siano molto più colti dei manager, come ci hanno dimostrato in varie occasioni (un esempio per tutti, l'on. Gardini che non aveva idea di cosa fosse la Consob, eppure continuava a parlarne da giorni). Politici e manager a parte, ma siamo proprio sicuri che la maggioranza degli italiani avrebbe capito (se alcuni media non l'avessero sottolineato) il madornale errore (o l'ignoranza abissale)del manager Telecom?

Biagio Carrano ha detto...

Cara Elisa,
forse hai ragione riguardo a una diffusa ignoranza degli italiani. Ma non pensi che un manager o un politico o un qualsiasi appartenente alle classi dirigenti del nostro paese dovrebbe avere un livello di cultura almeno liceale?
Questo e' invece il dramma del nostro paese: avere classi dirigenti del tutto inadeguate. E che non pagano mai per i loro errori.

Anonimo ha detto...

Pienamente d'accordo con te, Biagio! Volevo solo sottolineare come, probabilmente, la maggior parte di quanti si sono mediaticamente "stracciati le vesti" di fronte alla topica del manager Telecom non ne sapevano molto più di lui, su Waterloo e dintorni,ma, ben lungi dal confessare la propria ignoranza, hanno preferito additare lui quale esempio negativo. E' questo il problema di fondo, secondo me: la classe dirigente, ahinoi, rappresenta, se non l'atteggiamento di tutti gli italiani, quello della maggior parte. Che, d'altronde, ha messo quei dirigenti laddove stanno, e ce li tiene da anni. Cambierà qualcosa? Me lo auguro, e, per quanto mi riguarda, faccio e farò la mia parte perché ciò accada.

Anonimo ha detto...

Caro Biagio, la competenza viene sistematicamente mortificata in questo Paese in favore dell'appartenenza. Per fortuna vi sono alcune eccezioni che, ovviamente, campano male in un mare di ponzi pilati fannulloni e impreparati.
E' nauseante rendersi conto come le poltrone e le strategie delle aziende vengano davvero scelte a tavolino in modo che ciascun referente politico abbia il controllo su almeno un pezzettino della scacchiera.
Così come è interessante vedere i titoli di studio dei politici che ci rappresentano, a partire dai consiglieri del nostro comune di residenza fino al Parlamento.
Poi ci lamentiamo del malgoverno, della malasanità, della recessione, fino ai ponti che crollano (http://primapress.it/index.php?pagina=inc/obj_news_dettaglio.php&id_news=16877).
Non penso vi possa essere una soluzione nel breve periodo: la vita media e la vivacità intellettuale dell'uomo dovrebbero aumentare di un buon 50% affinché i danni che facciamo oggi si possano ripercuotere non sui nostri nipoti ma in primis su noi stessi. L'uomo si è organizzato così perché è principalmente egoista.