martedì 5 giugno 2012

Sei solo infografiche e distintivo!



Una nuova banalizzazione si aggira per la rete. È la moda, la passione, il culto per le infografiche, che dovrebbero rendere un post e un contenuto più comprensibile e più denso. Peccato che il più delle volte la grafica viene utilizzata per mettere assieme con colori e font rutilanti informazioni banali, che starebbero in poche righe di testo scritto.
Altre volte un’intera ricerca sociale viene sintetizzata in una caterva di numeri, percentuali, grafici a torta, a barre, a piramide, a bolle, a radar e così via distribuiti su interminabili file jpeg, in cui si stenta a trovare un filo logico tra percentuali fisicamente vicine e concettualmente distanti o tra rappresentazioni grafiche che cambiano colore per rispettare i bilanciamenti anche se il tema è lo stesso.
L’infografica si sta sempre più risolvendo nell’esatto contrario dell’obiettivo per cui era nata: da sintesi grafica di pagine di analisi e argomentazioni scritte a documento fine a se stesso, facile da condividere e da distribuire tramite i media sociali ma spesso scarsamente utile se si intende capire davvero, oltre i numeri, i fenomeni che si vogliono rappresentare.
Cosa resta dell’informazione sintetizzata da un infografico? E i numeri forniti sono davvero quelli più pregnanti? Quanto la ricerca di forme e colori accattivanti finisce per avere la meglio sulle informazioni più complesse?
La moda delle infografiche è dopotutto un sintomo, tra i tanti, del progressivo slittamento verso i contenuti grafici che caratterizza il web in questa fase, in cui il presupposto di una immediata comprensione nasconde la rinuncia a una ricezione critica delle informazioni.
Ma di questo parlerò nel prossimo post.  

1 commento:

mattial ha detto...

Ciao Biagio concordo con te che ad oggi il valore degli infographic è diminuito notevolmente.

Se vuoi qui http://www.lissimattia.com/infographic/ puoi vedere il trend di questo fenomeno e un mio breve pensiero a riguardo. :)

La nascita e la diffusione di tool che permettono la creazione "seriale" di infografiche non agevola certo il duro lavoro di chi realmente fa analisi e si sforza a fare "storytelling del dato".
Attendo il tuo prossimo post ;)