domenica 7 agosto 2011

I limiti delle recensioni online


Con pochi giorni a disposizione e meno soldi ancora in tasca questa è l'estate dei low cost e dei siti web di consigli turistici.
Come in altri casi si parte dall'assunto che un giudizio spassionato, benché anonimo, valga più di una recensione scritta da qualche esperto sottoposto alle pressioni dell'industria di cui si occupa. Un principio applicato non solo al turismo ma anche all'elettronica, alle recensioni librarie e musicali, alla valutazione in generale di prodotti e di servizi. In una recente vacanza mi sono affidato ai consigli di TripAdvisor e della guida cartacea Lonely Planet. Una segnalazione gastronomica di TripAdvisor è stata alquanto deludente: un ristorante con un menù banalmente turistico, con prezzi più alti della media pur se indicato nella categoria "budget". Il ristorante di Lonely Planet ci ha invece ampiamente soddisfatto e siamo ritornati per 3 sere su 6.
Da un'esperienza soggettiva e dunque parziale ricavo qualche riflessione rispetto al diffondersi di una mentalità che ho definito Cip, che finisce spesso per guardare le valutazioni soggettive online come un riferimento per forza utile ed efficace.

Ci sarà pure un motivo se qualcuno è riconosciuto come esperto in un campo e tanti altri no. Se si prende per buono in maniera acritica il giudizio dei tanti non esperti finiamo per cadere nel vecchio ricatto pubblicitario del "millions can't be wrong". Internet è piena di giudizi a buon mercato, si può anche riuscire a risparmiare in consulenze e libri grazie ad essi ma è stupido pensare che possano sostituire le valutazioni degli esperti.
Indipendenza non significa competenza e libertà non significa capacità di giudizio. Una community che si sviluppa liberamente attorno a un interesse o una passione comune non garantisce valutazioni definitive poiché il livello delle attese dei suoi componenti è estremamente variegato. In una community di appassionati di gastronomia si può ritrovare chi non sa cucinare nemmeno 2 uova in padella e uno chef: mettere i loro giudizi sullo stesso piano è sbagliato come anche dimenticarsi che la stessa diversificazione di competenze esiste anche al di fuori della community per cui le scelte del cuoco possono essere troppo raffinate per alcuni mentre gli entusiasmi del neofita possono risultare fuorvianti per i gourmet esperti.
Internet ti offre tante strade in cui perderti ma anche alcune grazie alle quali diventare più competenti e informati. Un guardiano di una biblioteca non è colto perché lavora in prossimità dei libri mentre è colto chi sa dove cercare i libri giusti, sapendo che spesso anche questi possono portare fuori strada.

1 commento:

Anonimo ha detto...

con modestia, internet è il luogo dei non professionisti , ma anche dei grandi numeri. Se il ristorante biblos è ok per uno non vale nulla, ma se è buono per due, tre etc. è prova quasi certa.

w il web.
Marco Liuzzi