venerdì 20 marzo 2009

Il maestro è tornato! Alleluja!

Aldo Busi ha offerto oggi alla letteratura italiana un mezzo paragrafo di testo sublime. Ritorna in mente l'incipit di "Seminario sulla gioventù", che è stato l'esordio e la cifra costante del percorso dello scrittore:

«Che resta di tutto il dolore che abbiamo creduto di soffrire da giovani? Niente, neppure una reminiscenza. Il peggio, una volta sperimentato, si riduce col tempo ad un risolino di stupore, stupore di essercela presa per così poco, e anch’io ho creduto fatale quanto poi si è rivelato letale solo per la noia che mi viene a pensarci. A pezzi o interi non si continua a vivere ugualmente scissi? E le angosce di un tempo ci appaiono come mondi talmente lontani da noi, oggi, che ci sembra inverosimile aver potuto abitarli in passato»

Ed ecco il testo che Busi ha pubblicato oggi su Dagospia.

"Due morosini! Che carine le coppiette di post-adolescenti che parlano fitto fitto faccia faccia al minuto tavolino di un ristorantino francese dall'altra parte della Manica e dunque qui in questo preciso istante, lei, seriosa per intensità di sguardo fisso negli occhi altrettanto azzurri di lui, ovale imperfettibile, i capelli biondo miele arruffati come appena saltata fuori dal letto, in apparenza senza trucco però le palpebre nerissime e lunghissime una separata dall'altra, le belle braccia nude e lui, biondo rosato, di una educata rudezza, virile con scioltezza, una peluria a pizzetto sul mento, il profilo elegante, irregolare, le labbra carnose quasi violacee, tumefatte e screpolate di recente, ecco, lui che ora con una mano pilucca una patata e con l'altra sotto il tavolino va a farle il grattino al gomito! E che equilibrio tra il prendere e il dare, che rispettosa generosità, che armonioso sentimento di appartenenza. Chissà che letture hanno fatto. Questi due mica spinellano o sniffano, sono troppo semplici e ben allevati, questi non hanno bisogno di un vuoto di memoria per tirare avanti rompendo i coglioni al mondo perché se li rompono loro, questi due erano già sfuggiti alle trappole di massa ognuno per conto suo prima di incontrarsi, questi due stanno bene insieme perché starebbero bene anche ognuno per sé. Oh, come sono splendidi, e rari! Dunque la vita avrebbe potuto essere un po' così, almeno il tempo di arrivare in due dalla bistecca alla panna cotta. Ah, come mi incanta l'amore, come mi rallegra che esista in qualche carne intelligente ciò che fa per me solo a parole!"

Il rammarico per una vita che più la si vive e più ci sfugge, una vita che forse si può vivere solo guardando le vite degli altri e fingendo vite (la nostra, la loro) che potranno avere bellezza e coerenza solo se scritte. "Dunque la vita avrebbe potuto essere un po' così..."

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