Mi fermo, un attimo, qualche settimana, per riflettere su questo post e pensare che non si tratta della solita diatriba tra pubblico e critici.
Una comunicazione di consumo è fatta per emozionare o convincere in pochi secondi: se ci riesce merita i complimenti.
I critici dei media dovrebbero essere consci che non stanno valutando il canone universale ma solo prodotti con un orizzonte di durata pari a quello del bilancio annuale o trimestrale del committente. In comunicazione l'efficacia è tutto e la filologia è fuffa buona solo per gli esami universitari.
P.S.: qui trovate il video della campagna 2009 per un confronto. Complimenti a chi ha deciso di passare da un commento musicale enfatico a uno intimista.
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