Per parafrasare Marx: siamo passati dall’esercito industriale di riserva dei contadini dell’Ottocento, disposti a farsi sfruttare nelle fabbriche per pochi soldi certi piuttosto che vivere gli stenti delle campagne, all’esercito intellettuale di riserva, ovvero i giovani laureati e “masterizzati”, disposti a farsi sfruttare in aziende e in agenzie di pubblicità o di comunicazione pur di fare esperienza e non rimanere a spasso.
I tassi di sostituzione degli stagisti sono altissimi e spesso bisogna attivare intricate reti di conoscenze per sapere se quell’agenzia ha una buona reputazione o se quel dirigente con cui si andrà a lavorare non è prossimo allo schizofrenia.
Propongo allora ai quattro lettori del mio blog un gioco di società: perché non evidenziare nei vostri commenti, in modalità anonima se volete, le peggiori agenzie e aziende dove lavorare, quelle insomma, per esperienza diretta o di amici a voi vicini, dove la convivenza è pari a quella di un lager, dove il grande capo è un cialtrone amante dei leccapiedi, dove gli stagisti dovrebbero chiamare in soccorso la lega anti vivisezione.
Un giochino con il quale parecchi di voi potrebbero togliersi qualche sassolino dalle scarpe…