Il corpo digitale
è la rappresentazione digitalizzata e quindi trasformata in dati computabili,
trasmissibili e analizzabili della nostra interezza psicofisica. Corpo
digitale non siamo semplicemente noi mentre lasciamo su internet le scie del webtracking o le tracce della nostra fruizione dei media sociali, ma è
la ricostruzione digitalizzata di tutte informazioni che produciamo in tutte le
nostre interazioni digitali di qualsiasi tipo, costantemente aggiornate e archiviate
nella loro totalità dalle differenti piattaforme che registrano.
Il corpo digitale (segnalo il testo collettivo curato da Antonio Marturano)
non è una metafora fantascientifica ma una realtà, sulla base della quale
vengono compiute scelte di marketing, piani di sviluppo aziendale, progetti di
ricerca, azioni di controllo sociale e repressione della criminalità. Il corpo
digitale può avere una consistenza e una profondità variabile, può ricomprendere
informazioni biometriche, genetiche e sanitarie molto dettagliate, può
rappresentare l’insieme della vita psichica e relazionale della persona reale
così come si stampiglia sui media sociali che ella frequenta, racconta di
pulsioni e anche di pervesioni che la persona reale nega a se stessa ma cui
cerca sfogo nelle sue navigazioni internet, segue il corpo reale nei suoi
spostamenti fisici, anticipa e prevede le scelte del nostro corpo fisico e
sopravvive alla sua morte. Sorta di Doppleganger creato e alimentato dagli
infiniti riverberi della digitalizzazione dell’esistenza, il corpo digitale ci
segue e ci precede, a volte si sovrappone a noi, più spesso è capce di
trasfigurare la nostra esistenza ordinaria.
Per questo tanto
più valiamo quanto più denso, multidimensionale, aggiornato e dunque
rappresentabile e prevedbile è il nostro corpo digitale. In tal senso il corpo
fisico perde importanza economica, sociale e politica, poiché esso risulta
essere solo il sostrato più antico di una identità che trova piena compiutezza, solvibilità e
funzionalità al sistema sociale in cui è inserita quando essa è innervata nel
sistema digitalizzato di relazioni, transazioni e mobilitazioni proprie della società digitale.
Il corpo digitale
“vale” di più di un analogico corpo fisico, poiché è dal primo che si ricava
valore, mettendo al lavoro tutte le informazioni che racchiude.
Siamo ben oltre
la mera messa a valore del linguaggio (Cfr. il classico testo di Cristian Marazzi): il valore ora sta nell’interezza
delle rappresentazioni e delle tracce digitali che produciamo quotidianamente,
grazie alla possibilità di registrarle e analizzarle per ricavarne
costantemente informazione.
La
multidimensionalità del corpo digitale ricomprende anche tutte le informazioni sulla
nostra fisicità che abbiamo lasciato durante le nostre transazioni online,
dalle taglie dei vestiti al numero di scarpa, la nostra biometria commerciale,
come anche i nostri gusti, gli stili del vestiario che preferiamo indossare e
anche i desideri che non abbiamo ancora indossato. Anzi per gli osservatori e i
tutori del nostro corpo digitale i desideri, le pulsioni, le fantasie e i
progetti che testimoniamo con la nostra navigazione web, i nostri Like, i
nostri pin, i nostri checkin, i nostri commenti sono gli aspetti psichici del
nostro corpo digitale che consentono le attività di retargeting tanto
importanti per qualsiasi strategia di web marketing. Ma anche il vissuto
psichico che trasferiamo nel nostro corpo digitale, quando postiamo nei nostri
blog o aggiorniamo i nostri status su facebook, quando twittiamo, quando
commentiamo, quando sosteniamo quella campagna e inseriamo il nostro nominativo
in quella petizione online, tutte queste azioni che caratterizzano il nostro
corpo digitale diventano ancora più interessanti per chi si occupa di
sorvegliarlo, incasellarlo, pedinarlo nelle sue frequentazioni e attività
digitali al fine di prevenire o almeno prevedere i comportamenti del corpo
fisico considerati devianti.
In questo senso
il nostro corpo digitale è capace anche offrire previsioni in merito alle azioni
del corpo fisico. Sono un sostenitore dei No Tav Torino-Lione? Bene, se mi
trovo nelle vicinanze della val di Susa (facile saperlo, se ho prenotato
trasporto e pernottamento online ma anche se ho un banale geotagging sullo
smartphone), magari per innocenti motivi gastronomici, il mio corpo fisico
potrebbe venire fermato e identificato dalle forze dell’ordine in prospettiva
della manifestazione No tav che si svolgerà di lì a poco: il mio corpo digitale
ci sarebbe voluto essere, magari seguirà lo stream dei tweet, ma il mio goloso corpo
fisico ha preferito quella sagra a pochi chilometri eppure, nel dubbio, il
corpo fisico verrà sottoposto a controlli giustificati sulla base dei miei
comportamenti digitali.
Siamo più vicini
a questi scenari di quanto molti preferirebbero credere.
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